Cuore e anestesia: interferenze con i farmaci cardiovascolari
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文摘
La qualità della gestione dei farmaci cardiovascolari durante il periodo operatorio condiziona il rischio cardiovascolare postoperatorio. La fisiopatologia delle complicanze postoperatorie che minacciano l’operato dalle riserve cardiache o coronariche limitate spiega l’interesse delle terapie cardiovascolari che limitano gli effetti deleteri sul miocardio delle sollecitazioni circolatorie del periodo postoperatorio. La somministrazione intra- e postoperatoria razionale dei farmaci cardiovascolari deve tenere conto degli effetti farmacologici di questi farmaci, che assicurano la prevenzione delle complicanze cardiovascolari postoperatorie e delle condizioni in cui essi aumentano la vulnerabilità dell’operato di fronte alle sollecitazioni circolatorie perioperatorie. La continuazione o l’interruzione di questi trattamenti si integra in una strategia moderna e adattata di prevenzione efficace delle complicanze circolatorie postoperatorie che alterano l’aspettativa di vita dell’operato. Le interferenze tra le sollecitazioni circolatorie ed emorragiche del periodo operatorio e i trattamenti cardiovascolari dell’operato (statine, anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici, antipertensivi, ecc.) sono stati oggetto di raccomandazioni precise che devono essere prese in considerazione per assicurare una gestione ottimale dell’insieme di queste terapie per tutto il periodo operatorio.

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